I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

sabato 26 novembre 2011

Khechari Mudra, mudra del silenzio e della vittoria sui sensi




“L'eccellente saggio, seduto in vajrâsana, privo di ogni contrarietà, fissando fermamente lo sguardo tra le sopracciglia, sistemi con cura la lingua rovesciata all’indietro nella cavità che sta sotto l'epiglottide, dove vi è il nettare. Ho descritto questa mudrâ, chiamata khecarî, per esaudire i desideri dei miei devoti. Questa mudrâ, madre dei successi, mi è più cara della vita; grazie alla sua pratica eseguita incessantemente lo yogin, ogni giorno, beve il nettare per mezzo del quale può ottenere la vigrahasiddhi e, come un leone, domina l'elefante della morte. Sia egli puro o impuro, in qualunque stato si trovi, se la khecarîmudrâ è compiuta correttamente, diventa puro, non c'è dubbio”. dalla Shiva Samhita

“Quando si gira la lingua e la si introduce nella cavità interna del cranio, dietro il palato,
e si fissa lo sguardo nello spazio fra le sopracciglia ecco la khecarîmudrâ. Rientrando la lingua verso il palato posteriore la si deve applicare contro le tre vie”. dall’Hatha Yoga Pradipika


Per eseguire khecarimudrâ si spinge la lingua verso la gola, rivoltandola su se stessa e fissando lo sguardo tra le sopracciglia; lo scopo di khecarîmudrâ consiste nell’impedire che il fluido vitale, paragonato al nettare che trasuda dalla luna, posta nel chakra del capo, sgoccioli verso i centri inferiori.

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