I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

giovedì 31 dicembre 2015

Mangalacharan, il Mantra della Pace
















sarve sham swastir bhavatu
possano tutti essere felici

sarve sham shantir bhavatu
possano tutti essere in pace

sarve sham purnam bhavatu
possano tutti ottenere la perfezione

sarve sham mangalam bhavatu
possano tutti essere benedetti

sarve bhayantu sukhinaha
prego per la felicità di tutti gli esseri

sarve santu niramayaha
possano tutti essere liberi dalla miseria sempre

sarve bhadrani pashyantu
possano tutti gli esseri vivere in pace

maa kas chid dukha bhagbhavet
possa non vedere mai nessuno soffrire nel mondo

OM SHANTI SHANTI SHANTIHI

mercoledì 25 novembre 2015

Guru Nanak Jayanti 2015















Oggi si celebra il compleanno del Guru Nanak, con i Mantra in Gurmukhi trasmessici dal fondatore del Sikhismo e dai successivi Maestri

martedì 10 novembre 2015

vibrazioni e armonie dell'universo












domenica 15 novembre, dalle ore 17, presso la Scuola di Yoga Orient & Fitness, i mantra aprono il dialogo naturale dell'anima con la divinità:
Yoga con la Maestra Ina Asero,
Do-In con Salvo Maino,
Yoga Nidra, con il suono delle campane tibetane,
Mantra con l'Harmonium indiano,
Conferenza sulla medicina Ayurvedica a cura della dottoressa Carla Ardizzone,
Cena Sattvica

lunedì 19 ottobre 2015

la via "Maestra" per conoscere se stessi








Sabato 24 ottobre, dalle 15 alle 18,30, presso la Scuola di Yoga Orient & Fitness, seminario teorico-pratico di Kundalini Yoga, secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan: la via "Maestra" per conoscere se stessi, conduce Guru Shabad Singh

venerdì 16 ottobre 2015

Durga Maa Navratri 2015















Felicità, prosperità e conoscenza! L'augurio per la Navratri 2015, la festa di Madre Durga, celebrata in tutto il mondo.

Meditiamo e abbandoniamoci a Durga con il Mantra sulle nove forme della Dea.

Festeggiamo la vittoria di Madre Durga.

lunedì 21 settembre 2015

le vie dell'oriente
























sabato 26 settembre, dalle 18 fino a tarda sera, la scuola di Yoga Orient&Fitness vi aspetta, a Gravina in via Umberto 3, per un rilassante e coinvolgente percorso di benessere tra le discipline e le culture degli orienti, dalle tradizioni yogiche indiane alle antiche pratiche di cura di sé giapponesi e cinesi come lo Shiatsu e il Qi Gong, alla magia della danza Butoh.
oltre a partecipare attivamente alle free class, guidate da espert* Maestr*, si potranno approfondire tematiche di medicina alternativa e naturopatia.

free class:
"Il risveglio dell'energia creativa" Kundalini Yoga con Giulia Gurukirat Kaur
"Benessere e flusso energetico" Shiatsu con Giuliana Castro
"L'essenza del respiro" Qi Gong con Giovambattista Scavo
"Il Soffio" Danza Buoth e Movimento Organico con Dara Jina Siligato
"Ascolta la tua anima" Yoga con Ina Asero

conference corner:
Francesco De Felice (naturopata), Nino Pittera (psicologo), Marina Basile (medico animico)

"Il rito sacro del gesto" Expression Primitive con Ina Asero
"L’armonia della vibrazione" Bhajans con Giandra Prema

cena "le vie dell'oriente" di VeganOsteria, percorso gastronomico tra le culture, dal mediterraneo al sol levante

sabato 19 settembre 2015

Ganesh Chaturthi Aarti


BHAVAN BHAVANI SAHITAM NAVAMI

mi abbandono a Shiva Shakti

OM TAT SAT

la vibrazione dell’assoluto è la verità dell’essere

OM PURNAM

quello è l’assoluto, questo è l’assoluto

OM SHANTI, SHANTI, SHANTI

sabato 29 agosto 2015

Karpur Gauram Aarti Mantra















Karpur Gauram Karunavataram
Sansara Saram Bhujagendra Haram
Sada Vasantam Hridayaravinde
Bhavam Bhavani Sahitam Namami

Mi abbandono a Shiva Shakti,
che è puro e splendente come la canfora, compassionevole,
che è l’essenza del ciclo delle esistenze e ha il serpente come ghirlanda,
che eternamente risiede nel cuore puro come il loto.

mercoledì 15 luglio 2015

Ang Sang Wahe Guru mantra
















Ang Sang Wahe Guru è uno dei principali mantra in lingua Gurmukhi trasmessoci dal sapere di Guru Amar Das; racchiude la vibrazione profonda dell'universo in ogni particella di ogni essere vivente.
Ang (la parte) e Sang (il tutto) si fondono nella conoscenza profonda dell'infinito, racchiusa nel mantra Wahe Guru

 

mercoledì 1 luglio 2015

Sivasutra di Vasugupta

















Si narra che Śiva, apparso in sogno al suo seguace Vasugupta, gli affidò il compito di diffondere nuovamente nel mondo la dottrina del non-dualismo. Seguendo le indicazioni di Śiva, Vasugupta si recò sul monte Mahādeva e qui, su una lastra di roccia, rinvenne i 77 aforismi che costituiscono gli Śivasūtra, o "aforismi di Śiva"

lunedì 29 giugno 2015

Sadhana Pancakam di Adi Shankaracharya















vedo nityamadhīyatāṁ taduditaṁ karma svanuṣṭhīyatāṁ
 teneśasya vidhīyatāmapacitiḥ kāmye matistyajyatām
pāpaughaḥ paridhūyatāṁ bhavasukhe dośo’nusandhīyatāṁ
 ātmecchā vyavasīyatāṁ nijagṛhāttūrṇaṁ vinirgamyatām

saṅgaḥ satsu vidhīyatāṁ bhagavato bhaktirdṛḍhā”dhīyatāṁ
 śāntyādiḥ paricīyatāṁ dṛḍhataraṁ karmāśu santyajyatām
sadvidvānupasṛpyatāṁ pratidinaṁ tatpādukā sevyatāṁ
 brahmaikākṣaramarthyatāṁ śrutiśirovākyaṁ samākarṇyatām

vākyārthaśca vicāryatāṁ śrutiśiraḥ pakṣaḥ samāśrīyatāṁ
  dustarkātsuviramyatāṁ śrutimatastarko’nusandhīyatām
brahmāsmīti vibhāvyatāmaharahargarvaḥ parityajyatāṁ
  dehe’haṁmatirujhyatāṁ budhajanairvādaḥ parityajyatām

kṣudvyādhiśca cikitsyatāṁ pratidinaṁ bhikṣauṣadhaṁ bhujyatāṁ
  svādvannaṁ na tu yācyatāṁ vidhivaśātprāptena santuṣyatām
śītoṣṇādi viṣahyatāṁ na tu vṛthā vākyaṁ samuccāryatāṁ
  audāsīnyamabhīpsyatāṁ janakṛpānaiṣṭhuryamutsṛjyatām

ekānte sukhamāsyatāṁ paratare cetaḥ samādhīyatāṁ
  pūrṇātmā susamīkṣyatāṁ jagadidaṁ tadvādhitaṁ dṛśyatām
prākkarma pravilāpyatāṁ citibalānnāpyuttaraiḥ śliṣyatāṁ
  prārabdhaṁ tviha bhujyatāmatha parabrahmātmanā sthīyatām

1. Studia i Veda ogni giorno, metti in pratica i loro insegnamenti. Attraverso di essi onora il divino, non desiderare i frutti delle azioni. Abbandona tutte le azioni e le abitudini negative, considera i difetti della felicità mondana. Sviluppa amore verso il Sé, abbandona il prima possibile il tuo io limitato.

2. Accompagnati al sacro e rafforza la fede nel divino. Con determinazione ricerca la pace della mente e prosegui il cammino abbandonando in primo luogo le azioni egoistiche. Avvicinati ad una persona saggia e devota, servila e venera ogni giorno i suoi sandali. Cerca solo la conoscenza del Brahman, espressa dalla sacra sillaba ‘”AUM”, ascolta le parole delle Upanisad.

3. Medita sul significato dei testi e rifugiati nella loro visione. Mantieniti distante dalle discussioni vane, segui il ragionamento dei Veda. Assumi l’attitudine di colui che è consapevole di essere Brahman, abbandona totalmente l’orgoglio. Elimina il concetto dell'Io legato al corpo, non discutere con i saggi.

4. Attraverso la quotiana cura della carità, abbandona il disagio della fame. Non cercare un pasto lauto, accontentati di ciò che ti viene dato. Sopporta il caldo e il freddo e gli altri opposti, non indulgere in parole inutili. Non aspettarti la gentilezza degli altri, abbandona ogni durezza verso gli altri.

5. Vivi felicemente in solitudine, concentra la mente sul Brahman. Percepisci ovunque il Sé che tutto pervade, osserva con distacco il mondo illusorio. Grazie alla conoscenza, distaccati dalle azioni compiute nel passato e dal pensiero di quelle da compiere. In questo modo resterai nella coscienza perfetta del Sé supremo, il Brahman.


giovedì 30 aprile 2015

danze meditative

















Sabato 9 maggio, danze meditative con Joyce Dijkstra

"Ogni suono, ogni passo è una scoperta ricca di significati. Si danza quasi sempre in cerchio. Lavorando con l’energia prodotta dal gruppo. Ma a volte si procede faticosamente, per fermarsi a riflettere o per rievocare simbolicamente le fatiche della vita, oppure si resta soli, per mostrare che si sono momenti in cui possiamo contare solo sulle nostre forze. Ma sapendo che lì vicino ci sono i nostri compagni cui possiamo risolverci per avere aiuto o sostegno. Per ottenere nuova energia il cerchio di danzatori si rivolge al centro, che è di volta in volta luogo di pace dove soffermarsi a riposare, acqua rigeneratrice cui attingere per purificarsi, luce cui rivolgersi per allontanare le tenebre che a volte ci avvolgono
L’importante è dare senso ad ogni movimento, esprimersi con il cuore, non solo con il corpo. Le danze hanno un forte potere terapeutico, per questo vanno usate con prudenza e consapevolezza. Non agiscono con la forza. Producono un cambiamento solo in chi è in grado di supportarlo"

domenica 8 marzo 2015

Visnu Gayatri Mantra










Om Narayanaya Vidhmahe
Vasudevaya Dhimahe
Tanno Vishnu Prachodayaath

mercoledì 4 marzo 2015

holi, la festa dei colori











Dopo il plenilunio hanno inizio le celebrazioni per la festa di Holi, dedicata ai colori.
La ricorrenza prende il nome dalla demone Holika e simboleggia la rinascita della vita e la vittoria del bene sul male.
Holi è detta anche festa dei colori, perché in questa occasione si lanciano schizzi di colore e ci si dipinge il volto; questo gioco deriva da una leggenda riguardante Shri Krishna. Benché il giovane dio, incarnazione di Vishnu, avesse regali origini si era ritrovato a vivere la sua infanzia nel villaggio di Gokul, a causa dello zio usurpatore.
Krishna era un piccolo giocherellone e usava fare scherzi a tutti, ma quelle che che sembravano solo le burle di un bambino, avevano un senso profondo: ad esempio, quando le fanciulle Gopi si recavano al fiume per prendere l’acqua e mettevano i vasi sulla testa, il bambino le forava con un sassolino così che quell’acqua vibrata, scendendo lungo la schiena delle fanciulle, desse loro la realizzazione.
Uno degli scherzetti del giovane dio fu proprio quello di lanciare spruzzi d’acqua e colori, da qui la celebrazione di Holi assunse l'aspetto giocoso. Ogni colore ha un suo significato particolare: il verde rappresenta la vitalità, il blu la calma e l’armonia, l’arancione rappresenta l’ottimismo e il rosso la gioia e l’amore.
Dopo aver schizzato il colore, si esclama a gran voce: “Bura Na Mano Holi Hai!”, che significa: “Non ti preoccupare, è Holi!”. Durante questa giornata di festa, infatti, le regole di tutti i giorni vengono meno e ogni barriera viene abbattuta.
Un'altra leggenda narra che un giorno Krishna, geloso per la bellezza della pelle della sua amata Radha, decise di dipingerle la faccia, per renderla più simile alla propria. Proprio per questo, nel giorno di Holi gli innamorati usano dipingersi il volto a vicenda, in modo da sancire i propri reciproci sentimenti.
È anche la festa della fertilità, che segna il passaggio dal freddo inverno allo sbocciare della primavera, il periodo in cui la natura fiorisce a nuova vita. Non a caso, celebrare Holi è considerato anche un modo per ingraziarsi le divinità affinché facciano in modo che i raccolti siano ricchi e abbondanti.
Nelle diverse zone dell’India la festa prende nomi diversi e viene celebrata con numerosissime varianti, pur mantenendo sempre lo stesso spirito gioioso che la caratterizza.


martedì 17 febbraio 2015

Maha Shivaratri, la grande notte di Shiva














Maha Shivaratri è la grande notte di Shiva, che precede il giorno di luna nuova del mese di Phalguna, tra febbraio e marzo. In questa occasione si digiuna per l’intero giorno e si veglia durante la notte, meditando e pronubnciando i mantra di Shiva.
Durante la notte di Shivaratri nell'ashram di Swami Shivananda a Rishikesh, si festeggia seguendo un preciso rituale: i partecipanti digiunano completamente per l’intera giornata, si riuniscono a sera per una grande cerimonia spirituale, dedicata alla pace pertutti gli esseri viventi, partecipano per tutta la notte ad una veglia collettiva nel tempio, in cui ripetono all’unisono il mantra AUM NAMAH SHIVAYA, e contemplano lo Shiva Lingam per 45 minuti ogni 3 ore. In questa occasione il maestro spirituale trasmette agli aspiranti l’iniziazione Sannyas Diksha, dando loro il titolo di sannyasin.
I Veda affermano: "il Signore Dio Onnipotente ed Onnipresente risiede da sempre - in gran segreto - nel cuore di tutte le creature. Colmo di grazia, bontà ed amore egli offre la liberazione spirituale a tutti gli esseri coscienti, che si rivolgono a Lui con amore”.
Tutti possiamo vivere questa notte di profonda adorazione, meditando e ricordando che l’obiettivo della nostra pratica spirituale è quello di realizzare qui ed ora il Divino.

i mantra dedicati a Shiva


sabato 31 gennaio 2015

Yuga-avatara, le incarnazioni di Vishnu












"L'immanente, causa ultima del mondo, natura di tutte le cose, è presente dappertutto, pervade ogni cosa, è senza limiti [...] In ogni momento cruciale della storia del mondo, Vishnu compare nell'aspetto di una individualità personificata [...] La storia delle sue discese, delle sue incarnazioni, delle sue manifestazioni, è senza fine".
Alain Danielou, Miti e dei dell'India

Le principali incarnazioni cicliche di Vishnu scandiscono la storia: le Dasavatara (dieci incarnazioni) sono elencate nella Garuda Purana; quattro sono apparse nel Satya Yuga, la prima delle quattro ere cosmiche descritte nei Veda, tre nel Treta Yuga, l’ottava, Sri Krishna, nel Dvapara Yuga, la nona è Buddha e la decima si deve ancora manifestare, nel Kali Yuga.

Matsya: Vishnu nella forma di un Pesce, salva l’umanità e la conoscenza dei Veda dal grande diluvio.

Kurma: Vishnu nella forma di una Tartaruga, aiuta i Deva ad ottenere l’amrita, il nettare dell’immortalità che era ambito anche dagli Asura; il suo dorso fa da supporto alla creazione del mondo.

Varaha: Vishnu nella forma di un Cinghiale, aiuta Madre Terra nell’ultima inondazionde del Satya Yuga a riemergere dall’oceano.

Nara-Simha: Vishnu nella forma di mezzo Uomo e mezzo Leone, sconfigge il demone tiranno Hiranyakashipu e salva il figlio del demone, Prahlada, devoto di Vishnu.

Vamana: Vishnu nella forma di un Nano, appare per sconfiggere il re dei demoni Bali, si manifesta durante una grande cerimonia organizzata dal re e gli chiede astutamente solo tre piedi di terra, misurati dai suoi piccoli passi, ma la sua natura divina gli permette di estendersi oltre la terra e il cielo sommettendo così Bali.

Paramashurama e Rama: Vishnu nelle due forme di Rama con la scure e di Rama l'incantevole, incarnazione della Perfezione, sconfigge i re della terra divenuti dispotici ed il demone Ravana.

Krishna: Vishnu si incarna nel fanciullo che, insieme a suo fratello Balarama (che nella tradizione puranica dell'India del Sud è la nona incarnazione), insegna all’umanità la via dell’amore.

Buddha: Vishnu nella forma di Buddha, ha il compito di insegnare la liberazione dall’attaccamento, fonte della sofferenza.

Kalki: Vishnu apparirà nella sua decima incarnazione alla fine del Kali Yuga, per porre fine al delirio di onnipotenza dell'umanità.

Secondo il Bhagavata Purana le incarnazioni di Vishnu sono ventidue; nei testi più antichi le incarnazioni della prima era sono manifestazioni di Brahma.

mercoledì 21 gennaio 2015

Mahamudra, il grande sigillo

IL GRANDE SIGILLO dalla Shiva Samhita


Il Grande Sigillo non può essere insegnato, ma tu, benedetto, intelligente Naropa, che affrontando le difficili prove sei paziente nella sofferenza grazie alla devozione verso il maestro, accogli nel cuore queste parole. Lo spazio si appoggia forse su qualcosa? Similmente, il Grande Sigillo non ha nulla su cui appoggiarsi. Rimani rilassato nello stato naturale inalterato. Se si rilasciano i legami senza dubbio si è liberi. Quando si osserva il centro dello spazio si cessa di vedere tutto il resto. Similmente, se si osserva la coscienza, le forme di pensiero si dissolvono e si consegue il sommo risveglio. I banchi di nebbia si dissolvono nello spazio senza andare altrove né rimanere da qualche parte. Similmente, le forme di pensiero scaturiscono dalla coscienza, ma quando si ha la visione della propria coscienza l'onda delle immagini mentali si dissolve. La vera natura dello spazio non ha né colore né forma e non è condizionata né dal bianco né dal nero. Similmente, l'essenza della propria coscienza non ha né colore né forma e non è condizionata né dalla virtù né dal vizio. Il cuore del sole chiaro e limpido non può essere oscurato dal buio delle ere cosmiche. Similmente, la chiara luce che è l'essenza della propria coscienza non può essere oscurata dal ciclo delle ere cosmiche. Si definisce "vuoto" lo spazio, ma lo spazio è indicibile. Similmente, la propria coscienza è detta "chiara luce", tuttavia in essa non c'è nulla che possa essere definito dicendo "è così". Dunque, la vera natura della coscienza è sin dal principio come lo spazio, e non c'è nulla che non confluisca lì. Smetti di fare qualunque movimento fisico e rimani tranquillo nello stato naturale. Non hai nulla da dire, i suoni sono vuoti come l'eco. Non hai nulla a cui pensare, contempla ciò che trascende la mente. Il corpo umano come una canna di bambù, la coscienza al di là dei pensieri come il centro dello spazio: rilàsciati in questo stato senza perdere la consapevolezza né trattenere nulla in mente. La coscienza senza punti di riferimento è il Grande Sigillo. Prendendo dimestichezza con questo stato si ottiene il Sommo Risveglio. La visione del grande Sigillo, che è chiara luce, non può essere conseguita attenendosi alle esposizioni dogmatiche e alle scritture proprie sia del sistema exoterico: sutra (insegnamenti), vinaya (regole), abhidharma (filosofia), paramita (perfezioni) sia di quello esoterico: tantra. Infatti la visione della chiara luce è ostacolata dal dogmatismo. L'osservanza dogmatica dei precetti equivale a non mantenere il vero impegno. Non avere fissazioni à libertà dal dogmatismo. Il pensiero è come l'onda che si alza e ritorna naturalmente. Se non si possiede la consapevolezza del valore autentico, al di là delle idee fisse e comportamenti rigidi, l'impegno spirituale è mantenuto come una lampada che elimina l'oscurità. Quando si è liberi dal dogmatismo, perché non ci si fissa più su una conclusione, si consegue la visione del vero significato di tutti gli insegnamenti. Se si penetra questa verità ci si libera dalla gabbia del divenire. Se si contempla questa verità si brucia tutto ciò che oscura e causa sofferenza. Chi così realizza è detto "lampada dell'insegnamento". Gli sciocchi che non stimano questa verità finiscono per lasciarsi trascinare dalla corrente del divenire. Poveri sciocchi che devono sopportare questa insopportabile sofferenza! Se essi desiderano porvi fine devono seguire una guida esperta e far discendere nel proprio cuore l'energia spirituale, così la loro coscienza sarà libera. Oh, vivere condizionati dal divenire non ha senso e causa sofferenza. L'azione mondana è senza valore, perciò si consideri cos'ha valore e senso. Il supremo modo di vedere è trascendere soggetto e oggetto. La suprema meditazione è non essere distratti. La suprema condotta è assenza di sforzo. La realizzazione della mèta è non avere né speranza né timore. La vera natura della coscienza è chiarezza al di là delle immagini. La mèta della via degli esseri risvegliati è conseguita senza una via da percorrere. Il sommo risveglio è realizzato senza qualcosa da praticare. Oh, considera bene l'esistenza mondana. Essa è transitoria, come un'illusione e un sogno non è qualcosa di reale. Perciò pentiti e lascia l'azione mondana. Taglia completamente i legami affettivi con il tuo seguito ed il tuo Paese. Medita da solo in un eremo di montagna o nella foresta. Rimani nello stato in cui non c'è nulla da meditare. Quando otterrai ciò che non è da ottenere, allora otterrai il Grande Sigillo. Dal tronco di un grande albero si sviluppano rami e foglie, però se lo si taglia di netto alla base tutti i rami seccano. In modo simile, quando si recide la mente alla base seccano le foglie e i rami del divenire. L'oscurità accumulata durante le ere cosmiche è cancellata da una lampada. Similmente, l'unica chiara luce della propria coscienza dissipa gli oscuri ostacoli dell'ignoranza accumulati durante le ere cosmiche. Oh, tramite l'intelletto non si ha visione di ciò che lo trascende; tramite l'azione non si comprende ciò che la trascende. Se desideri attingere ciò che trascende l'intelletto e l'azione, recidi la tua mente alla base e lascia la consapevolezza nuda. Lascia che l'impura acqua dei pensieri si schiarisca. Lascia la realtà fenomenica così com'è, senza affermare né negare. Quando non c'è più attaccamento né rifiuto, si comprende che l'esistenza è il Grande Sigillo. La base di tutto non è nata, perciò è libera dal condizionamento delle tracce psicologiche. Rimani nell'essenza non nata, senza orgoglio e calcolo. Lascia che i fenomeni appaiano naturalmente e le immagini mentali si dissolvano. Il supremo modo di vedere è la completa libertà dal dogmatismo. La suprema meditazione è la vasta profondità senza confini. La suprema condotta è la rottura dei limiti. La suprema mèta è lo stato naturale senza più aspettative. La mente del principiante all'inizio è come una cascata, poi diventa come il fiume Gange che scorre tranquillo, infine è come il confluire dei fiumi nell'oceano, quando madre e figlio si incontrano. Se si è dotati di capacità inferiori, non essendo in grado di rimanere nello stato naturale grazie alle istruzioni precedenti, occorre mantenere la pura consapevolezza attraverso il controllo della respirazione. Inoltre, tramite la fissazione dello sguardo si può concentrare la mente in vario modo, finché non si riesce a rimanere in uno stato di pura consapevolezza. Se ci si affida al "sigillo dell'azione" si può sperimentare il sentire non duale del piacere e del vuoto: quando la sacra energia del metodo e dell'intuizione è armonizzata, va fatta scendere lentamente, poi deve essere trattenuta, tirata indietro, ricondotta alla fonte ed espansa in tutto il corpo. In questo momento, se non c'è più desiderio, sorge il sentire non duale del piacere e del vuoto. Chi pratica in questo modo avrà vita lunga senza capelli bianchi e crescerà come la luna; avrà un aspetto luminoso e la forza del leone; otterrà velocemente i poteri ordinari e rimarrà assorbito nel sommo risveglio. Questa istruzione personale sull'essenza del Grande Sigillo possa rimanere nel cuore degli esseri destinati a riceverla.

Insegnamenti del saggio Tilopa (928-1009) al suo allievo Naropa (956-1040)